Caratteristiche fisiche del luogo di lavoro e benessere lavorativo

Consulenza di ricerca

La consulenza di ricerca svolta per Consorzio per il Trasferimento Tecnologico C2T aveva l'obiettivo di valutare l'impatto di cambiamenti in alcune caratteristiche degli spazi lavorativi su molteplici indicatori psicofisiologici di salute e benessere. La ricerca è stata condotta con un gruppo di lavoratrici e lavoratori che stavano per affrontare una serie di cambiamenti nei propri spazi lavorativi, in particolare nel sistema di illuminazione, nell'estetica degli spazi e nel layout degli uffici.

La letteratura scientifica ha evidenziato un ruolo saliente delle caratteristiche fisiche del luogo di lavoro per la salute e il benessere dei lavoratori [1-3]. Ad esempio, è nota la rilevanza dei livelli di illuminazione per lo svolgimento ottimale delle attività lavorative (es. per evitare affaticamento deli occhi e migliorare la concentrazione), nonché per i livelli di stress, il tono dell'umore, e la qualità del sonno. D'altra parte, il layout degli uffici è un fattore critico per gli scambi interpersonali (es. presenza di meeting room) e la percezione della privacy (es. disponibilità di uffici privati e/o insonorizzati), con potenziali ricadute su concentrazione e stress lavorativo (es. minore numero di interruzioni) e sul comfort percepito. In particolare, il modello di Vischer [3] propone una “piramide del comfort”, in cui la soddisfazione e i livelli di salute e benessere dipendono dal progressivo raggiungimento del comfort fisico (sicurezza, igiene e accessibilità), funzionale (supporto ergonomico all'attività lavorativa) e psicologico (senso di appartenenza e controllo sull'ambiente di lavoro).

La ricerca prevedeva un protocollo di ecological momentary assessment (EMA) progettato per raccogliere misure ripetute di molteplici indicatori di salute e benessere individuale. Il protocollo, della durata di una settimana, è stato ripetuto in modo identico rispettivamente prima e dopo i cambiamenti negli spazi lavorativi.

In entrambe le valutazioni, i partecipanti hanno risposto ad un breve questionario sul proprio benessere e comfort percepito. Il protocollo prevedeva poi l'uso di metodi experience sampling per rilevare il tono dell'umore con 5 brevi questionari somministrati con un'applicazione open source [4] nel corso di ciascuna giornata lavorativa. In ciascuna rilevazione, i participanti hanno anche utilizzato una seconda app [5] per registrare la propria frequenza cardiaca e HRV tramite la fotocamera dello smartphone. Inoltre, per due volte alla settimana hanno anche collezionato dei campioni salivari al fine di misurare la risposta del cortisolo al risveglio, un noto biomarker dei livelli di stress. Infine, durante l'intera settimana i partecipanti hanno indossato un attigrafo, ovvero un sensore wearable che registrava i movimenti del polso per ricavare indici oggettivi di qualità del sonno.

Al termine della ricerca un report dettagliato dei livelli e dei cambiamenti in ciascun indicatore è stato redatto e consegnato al committente, presentando i dati in forma aggregata e anonima. Diversi indicatori hanno mostrato cambiamenti sostanziali, ma l'impatto più forte è emerso per l'umore e tutte le dimensioni del comfort funzionale percepito: illuminazione, qualità dell'aria, temperatura, controllo del rumore, postazione lavorativa, privacy e spazi collaborativi, come mostrato nella figura qui sotto.


Riferimenti

  1. Vischer, J. C. (2008). Towards an environmental psychology of workspace: how people are affected by environments for work. Architectural science review, 51(2), 97‐108. https://doi.org/10.3763/asre.2008.5114

  2. Kamarulzaman, N., Saleh, A. A., Hashim, S. Z., Hashim, H., & Abdul‐Ghani, A. A. (2011). An overview of the influence of physical office environments towards employee. Procedia Engineering, 20, 262‐268. https://doi.org/10.1016/j.proeng.2011.11.164

  3. Vischer, J. C. (2007). The effects of the physical environment on job performance: towards a theoretical model of workspace stress. Stress and Health: Journal of the International Society for the Investigation of Stress, 23(3), 175‐184. https://doi.org/10.1002/smi.1134

  4. Xiong, H., Huang, Y., Barnes, L. E., & Gerber, M. S. (2016). Sensus: A cross-platform, general-purpose system for mobile crowdsensing in human-subject studies. Proceedings of the 2016 ACM International Joint Conference on Pervasive and Ubiquitous Computing, 415–426. https://doi.org/10.1145/2971648.2971711

  5. Plews, D. J., Scott, B., Altini, M., Wood, M., Kilding, A. E., & Laursen, P. B. (2017). Comparison of heart‐rate‐variability recording with smartphone photoplethysmography, Polar H7 chest strap, and electrocardiography. International Journal of Sports Physiology and Performance, 12(10), 1324‐1328. https://doi.org/10.1123/ijspp.2016-0668

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Luca Menghini, Ph.D.
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, mi occupo soprattutto di psicologia della salute occupazionale e di psicofisiologia dello stress, del recupero e del sonno.